Gli indicatori bibliometrici vengono utilizzati per analizzare la diffusione delle pubblicazioni scientifiche e per valutare il loro impatto sulle comunità scientifiche. Sono indici che vengono realizzati applicando tecniche matematiche e statistiche.
Sono utilizzati nei processi di valutazione della ricerca (valutazione di tipo quantitativo dell’impatto scientifico di una pubblicazione) insieme ad approcci di valutazione qualitativa (peer review).
L’analisi bibliometrica quantitativa consente di misurare in termini numerici i prodotti dell’attività di ricerca, prendendo in considerazione uno o più elementi, tra i quali:
- il numero delle pubblicazioni di un autore;
- il numero di citazioni ricevute da ciascuna pubblicazione (citation index);
- il numero di citazioni ricevute dalle riviste (Impact Factor);
- la produttività e l’impatto delle pubblicazioni di un singolo autore (H-Index).
Impact Factor
L’Impact Factor è un indice bibliometrico sviluppato dall’Institute for Scientific Information (ISI) nel 1961. Misura il numero medio di citazioni ricevute, nell’anno di riferimento considerato, dagli articoli pubblicati da una rivista scientifica nei due anni precedenti: è pertanto un indicatore della performance dei periodici scientifici, che esprime l’impatto di una pubblicazione sulla comunità scientifica di riferimento. L’Impact Factor di una rivista non esprime in sé un valore, ma va considerato rispetto ai valori raggiunti dai periodici del medesimo ambito disciplinare poichè ogni disciplina può adottare un comportamento citazionale specifico.
H-Index
È un indice proposto nel 2005 dal fisico Jorge E. Hirsch per quantificare la prolificità di un autore e l’impatto delle sue pubblicazioni, poiché si basa sia sul numero delle pubblicazioni che sul numero delle citazioni ricevute. È un indicatore della performance individuale dei singoli ricercatori, ma è applicabile anche a gruppo di ricerca e istituzioni.Un autore ha H-Index pari a x se x dei suoi n lavori hanno ricevuto almeno x citazioni ciascuno e le rimanenti pubblicazioni (n-x) hanno ricevuto ognuna non più di x citazioni. Pertanto un autore con H-Index=8 ha prodotto 8 lavori che sono stati ciascuno citati almeno 8 volte.L’H-Index di un ricercatore può variare a seconda della banca dati bibliografica o del motore di ricerca da cui viene ricercato, a causa della diversa copertura bibliografica e temporale, nonché per i possibili errori legati a casi di omonimia e omografia degli autori, pertanto si consiglia di citare la banca dati utilizzata per il calcolo dell’H-Index.
L’H-Index di un autore può essere calcolato attraverso:
– Scopus (proprietà editore Elsevier)
– Web of Science (proprietà Clarivate)
– Google Scholar
Scimago Journal Rank
È un indicatore bibliometrico di base, introdotto nel 2008 come alternativa all’impact factor, che misura il grado di influenza di una rivista scientifica e che viene calcolato a partire dai dati citazionali estratti dalla banca dati Scopus. Lo SJR viene calcolato sia conteggiando il numero di citazioni sia valutando il prestigio della rivista da cui proviene la citazione ricevuta e attribuendo quindi un “peso” differente alle citazioni in base alla provenienza, con un algoritmo simile al motore di ricerca Google. L’algoritmo assegna un peso maggiore alle riviste che ricevono citazioni da riviste con SJR più alto.
L’indicatore è stato sviluppato dal gruppo di ricerca Scimago, composto da Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC), University of Granada, Extremadura, Carlos III (Madrid) e Alcalá de Henares.
Per cercare lo SJR di una rivista è sufficiente cercare per titolo del journal sulla piattaforma. Come per l’IF è possibile visualizzare il quartile del category rank in cui si colloca una rivista scientifica. Il sistema permette di visualizzare graficamente una ricca mole di dati statistici e di confronto per ciascuna rivista e consente di paragonare tra loro riviste, ambiti disciplinare e geografici.
Web metrics
La web metrics è, quindi, un ramo della bibliometria che prende in considerazione l’analisi dei web link considerati come una alternativa alle tradizionali citazioni.
Con il termine alternative metrics o, più brevemente, altmetrics, coniato nel 2010 da Jason Priem e altri studiosi3, ci si riferisce a una serie di metriche alternative basate sul Web nella sua “dimensione sociale”, da utilizzare in aggiunta (e non in alternativa, come avremo modo di sottolineare in seguito) ai più comuni e collaudati indicatori bibliometrici, come impact factor, H-index, ecc
Pubblicazioni
• Castiglia MS, Tranchina V (A cura di), (2016), Università di Palermo – Sistema Bibliotecario di Ateneo, Riflessioni su valutazione della ricerca e bibliometria, pp. 174
• Turbanti S (2015), La visibilità e l’impatto nel Web ai tempi dei social: i principali strumenti di altmetrics, AIB Studi, 56(1), 41-58., pp. 174
• Faggiolani C (2015), Contro le unanticipated consequences della valutazione quantitativa della ricerca: il Leiden Manifesto for research metrics, AIB studi, 55, n. 3, 427-438
• Cassella, M, & Bozzarelli, O. (2011), Nuovi scenari per la valutazione della ricerca tra indicatori bibliometrici citazionali e metriche alternative nel contesto digitale.